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Compromesso: fino a che punto?

Foto di Mote Oo Education da Pixabay 


Proprio di recente una coppia di amici, che ritenevo storica e dalla quale  cercavo di prendere esempio perché sembravano una coppia stabile e felice, mi ha dato buca!
Stavano insieme da molti anni, avevano affrontato ogni cosa insieme, con i loro problemi per carità (chi non ne ha?) ma sempre uscendone a testa alta e dimostrando di essere la relazione che tutti vorremmo, perlomeno in quanto a solidità.
Un giorno invece mi accorgo che anche loro hanno un sacco di problemi e pure grossi!
La loro storia finisce e a me crolla un mito…e la mia mente irrequieta attacca con le domande!
Dunque, si sa che la coppia perfetta non esiste ma può essere che alla fine ogni coppia sia sostanzialmente un insieme di magagne da sopportare e digerire
Può essere che il segreto delle coppie che durano sia l’accettazione sempre e comunque? 
E se è così, dobbiamo sopportare tutto o esiste un limite?
Tempo fa una donna, fuori da un locale mentre ci si fumava una sigaretta, raccontò a me e alle mie amiche presenti, dei tradimenti del marito, della sua violenza e delle sue umiliazioni. Lei non riusciva a lasciarlo per i figli, diceva lei, o forse c’era di più… 
Questo sicuramente NON va sopportato e mi piange il cuore al pensiero di tutte quelle donne che non hanno la forza o la possibilità di ribellarsi ma il mio discorso è un po’ più sottile.

Escluse le cose più eclatanti e di certo inaccettabili, che cos’è che ti fa capire che cosa puoi sopportare e che cosa no?
Un uomo disordinato che lascia residui del suo passaggio tipo Pollicino?
Un amante del calcio che la domenica non si schioda dal divano manco per accompagnare il figlio al pronto soccorso?
Lo stacanovista  che “Prima di ogni cosa il lavoro. Come dici? Non ci vediamo da un mese?"
L’uomo possessivo che “Con le amiche no, preferisco che esci con me”?
Il mammone che non fa un passo se non sente il parere della (ovviamente) saggia mamma? L’uomo che non deve chiedere mai che mette se stesso davanti a tutto?
L’uomo Peter Pan che dopo 10 anni di storia non ne vuol sentir parlare di convivenza? L’orgoglioso per il quale in ogni discussione hai sempre torto tu?

Quali e quante di queste cose si dovrebbero sopportare per far funzionare una relazione?

Io sono sempre stata molto selettiva, nelle amicizie e nei rapporti sentimentali ma mi chiedo se forse selettività non stia a indicare intransigenza, forse bisogna imparare a mandar giù bocconi amari, a cercare il modo migliore per far capire il nostro punto di vista, forse bisogna accettare che la vita è un continuo compromesso con sé stessi e con gli altri, forse la tolleranza è la chiave di tutto.

Forse è questa la motivazione per cui tante relazioni/matrimoni falliscono?
Siamo davvero diventate così esigenti da non accettare più nemmeno una virgola fuori posto? 
Oppure facciamo bene a pretendere l’uomo con il quale tutto viene da sé, con cui tutto magicamente si incastra? 
Ma soprattutto esiste l’incastro perfetto tra due persone e quand’è che non si tratta più di trovare un compromesso ma bisogna inevitabilmente mettere la parola fine?

Proprio oggi mi è capitato di leggere un aforisma che dice “Amare non significa guardarsi negli occhi, ma guardare insieme verso la stessa meta”...e così credo che il segreto stia un po' qui, nell’unità di intenti, di obiettivi e di modi di pensare. 
Quando entrambi vedono la vita nello stesso modo e hanno obiettivi comuni il resto forse diventa tutto superabile.

Ma credo ci sia anche di più, credo che le basi solide che non possono mai mancare siano Fiducia, Rispetto e Dialogo e quest’ultimo è forse il più importante. Sì, perché quando funziona il dialogo si può affrontare tutto, si può capire tutto e si può migliorare tutto mentre senza questa base la relazione diventa un marasma di incomprensioni che portano a morte certa.

Che ne pensate?


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Commenti

  1. ti consiglio di leggere il libro "l'ultima riga delle favole" se non l'hai già fatto! :)
    parla d'amore e di compromessi! meraviglioso!

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  2. Lo leggerò molto volentieri! Chi è l'autore?

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  3. Gramellini! è un giornalista che scrive nella stampa. un bacio

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  4. Parli di fiducia, rispetto e dialogo.
    E metti al primo posto il dialogo
    Sono d'accordo, ma questo femminismo che traspare da quello che scrivi mio ha lasciato con molto amaro in bocca.
    Siamo sempre additati come quelli che mandano a rotoli una relazione, un matrimonio, un fidanzamento.
    Io ho fatto coppia con una donna per 18 anni, siamo stati sposati per 18 anni, abbiamo un figlio di 17
    “Amare non significa guardarsi negli occhi, ma guardare insieme verso la stessa meta”
    e quando hai raggiunto la meta?????
    Resta ben poco, un rapporto vuoto e la voglia di scoprire qualcosa di nuovo.
    Ma se è l'uomo a cercare qualcosa di nuovo.........lo additate come putt.....ere se è la donna invece diventa una persona che cerca una sua realtà...............
    Fatto sta che a 50 anni mi ritrovo solo, dopo anni di solitudine in compagnia.............
    è troppo comodo fare di tutta l'erba un fascio, ogni situazione è un mondo a se..............

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  5. Carissimo Anonimo, mi dispiace molto che ti sia ritrovato solo dopo tutti questi anni e immagino tante energie investite e speranze tradite. Chiedo perdono per il femminismo che traspare dalle mie parole. Come dico sempre a chi mi fa questa osservazione, io sono una donna e parlo dal punto di vista delle donne, lungi da me dire che noi siamo delle sante e che gli errori li fate solo voi, su questo blog c'è solo "una campana" che può essere uno sfogo, un punto di incontro e una finestra se vogliamo sul mondo femminile, niente di più. Credo che se la maggior parte delle relazioni sentimentali vanno allo sfascio in questi anni la colpa, se di colpe vogliamo parlare, stia da entrambi i lati.
    Riguardo alla meta non credo che la si raggiunga mai, per come la vedo io un matrimonio e un figlio non si possono definire "aver raggiunto la meta". La vera meta e riuscire a vivere tutta la vita insieme, a godersi questo viaggio con unità di intenti e complicità! Ma come dicevo in questi ultimi anni fare questo è considerato "accontentarsi" perché non sappiamo più apprezzare le cose che contano davvero nella vita e vogliamo sempre di più...per poi, la maggior parte delle volte, restare senza niente in mano...
    Un abbraccio

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  6. Sto leggendo proprio ora "L'ultima riga delle favole" di Gramellini... Un libro che almeno una volta nella vita si deve leggere.
    Una crescita e presa di consapevolezza di sè, uno sguardo un pò più lungo verso il mondo delle "nostre metà".
    Devo dire che tratti temi difficili, il tema della tolleranza è molto complicato perchè ognuno di noi è un mondo a sè...
    Personalmente penso sia un incastro tra passato e presente delle due singole persone... tantissimi di noi hanno abbassato o alzato il livello di tolleranza perchè hanno avuto esperienze a dir poco devastanti (in positivo ed in negativo), che hanno cambiato il loro modo di vedere la realtà.
    Però, come dice qualcuno... ognuno di noi sta combattendo una battaglia, dobbiamo essere gentili, sempre ed indipendentemente dal sesso o dall'età.
    Mi piace molto quello che scrivi!

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  7. Ti ringrazio! Lo leggerò sicuramente!

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